LA FONDAZIONE PIERRE VERGER A SALVADOR
La Fondazione Pierre Verger, a Salvador de Bahia, è dedicata al lavoro di Pierre Verger (1902-1996).
Merita assolutamente una visita, visto che racconta questa zona del Brasile dal punto di vista di un etnologo e antropologo interessato alla cultura afro-brasiliana!
Chi era Pierre Vergere, l’uomo dietro la Fondazione
Pierre Edouard Leopold Verger (1902-1996) è stato un fotografo, etnologo, antropologo e ricercatore francese.
Ha vissuto gran parte della sua vita nella città di Salvador, capitale dello stato di Bahia, in Brasile.
Verger è l’autore di un lavoro fotografico di grande importanza, basato sulla vita quotidiana e sulla cultura popolare locale.
Inoltre, ha scritto diversi testi considerati dei punti di riferimento sulla cultura afro-bahiana e sulla diaspora, concentrando il suo lavoro di ricercatore sullo studio degli aspetti religiosi del Candomblé.
Fin da giovanissimo, dimostra una grande passione per la fotografia e il viaggio:
“La sensazione che ci fosse un mondo vasto là fuori non mi ha lasciato, e il desiderio di vederlo mi ha portato verso nuovi orizzonti”.
Pierre Edouard Leopold Verger
Nel 1946, sbarca a Bahia ed è subito sedotto dall’ospitalità e dalla ricchezza culturale della città, e decide di rimanerci.
Quando scopre il candomblé, Verger capisce che è la fonte della vitalità del popolo locale e inizia a studiare gli Orishas e il loro culto.
Dallo studio alla totale immersione
Riesce anche a ricevere un assegno di ricerca per studiarne i rituali in Africa, luogo in cui, nel 1953, riceve il nome di Fatumbi, che significa “colui che è rinato per Ifá”.

Verger alla fine diventa un Babalaô, cioè un indovino delle profezie Ifá, attirando l’attenzione dell’Istituto francese dell’Africa nera (Institut Français d’Afrique Noire / IFAN), diretto allora da Théodore Monod.
Questo chiede a Verger un resoconto dettagliato delle osservazioni da lui fatte durante i suoi viaggi africani.
Infatti, non era soddisfatto dei 2.000 negativi già inviati dal fotografo e ricercatore.
Nel 1957 pubblica Notes sur le culte des orixás et voduns e entra nella sfera della ricerca scientifica.
Nonostante il suo impegno per studiare la storia, i costumi e le religioni dei popoli Yoruba nell’Africa occidentale e dei loro discendenti a Bahia, Verger rimane un nomade.
Di casa a Bahia
Nel 1960, acquista una piccola casa a Salvador, nel quartiere di Vila América, ma continua a recarsi in Africa a studiare e in giro per il mondo, per presentare il suo lavoro a molte università differenti.
Negli anni ’80, pubblica i primi libri di Verger in Brasile e nasce, nel 1988, la Fondazione Pierre Verger, di cui è donatore e presidente.
Pierre Verger muore l’11 febbraio 1996, lasciando alla Fondazione il compito di proseguire la sua opera.
La fondazione
“La creazione della Fondazione Pierre Verger è stata il risultato di due mie passioni: la passione per Bahia e quella per la regione africana lungo il Golfo del Benin. Il suo obiettivo, come espresso nella sua missione e attività, è enfatizzare il loro patrimonio comune, offrendo a Bahia informazioni sul Benin e la Nigeria e informare gli abitanti di questi due stati della loro eredità culturale a Bahia”
Verger, nella prima newsletter che segnalava l’apertura della fondazione
La fondazione si trova ancora oggi nella casa dove viveva Verger, e ospita la sua intera collezione di ricerca personale, accumulata in decenni di viaggi e studi, più di 3000 libri e numerosi articoli accademici e un archivio fotografico.
Questo racchiude più di 62.000 negativi.
La Fondazione possiede inoltre numerose registrazioni sonore, filmati e video, e una preziosa raccolta di documenti, schede, corrispondenza, manoscritti e oggetti.
L’archivio fotografico della Fondazione Pierre Vergere e la libreria
La sezione dedicata alla fotografia permette di scoprire le fotografie di Pierre Verger.
La raccolta fotografica comprende oltre 6.000 immagini scattate da Pierre Verger (10% del suo lavoro) ed è classificata geograficamente.
I portfolio, invece, espongono fotografie classificate per tema.
È inoltre disponibile un elenco dettagliato di tutte le mostre attuali e passate del lavoro di Pierre Verger.
Invece, la libreria della fondazione comprende quasi 4000 titoli, principalmente originari della biblioteca personale di Verger, acquisiti nel corso della sua vita.
La maggior parte delle opere della collezione si concentrano su Benin, Nigeria e Brasile, ma ci sono anche libri sulle culture africane e della diaspora africana in altre parti del mondo.
La biblioteca contiene anche periodici, romanzi e centinaia di libri acquisiti dopo la morte di Verger, comprese opere su di lui o illustrate dalle sue fotografie.
Tutto nella collezione è disponibile per la consultazione in loco.
Tra i temi trattati, antropologia, arte, botanica e medicina, divinazione, storia, letteratura religione, gastronomia (conosci la cucina locale in chiave vegetariana?) ma non solo.
La Fundação Pierre Verger Gallery
La galleria, che non si trova nei pressi della Fondazione, ma in posizione centrale, permette a un pubblico più ampio di scoprire l’opera del fotografo.
La galleria, aperta tutti i giorni, presenta le fotografie di Pierre Verger attraverso mostre che cambiano ogni tre mesi, ed è uno spazio dove il pubblico può scoprire e acquistare le pubblicazioni recenti su Pierre Verger.
I suoi orari di apertura e l’indirizzo sono:
- Dal lunedì al sabato: dalle 9:00 alle 19:00
- Domenica: 9:00 – 12:00 (temporaneamente chiuso la domenica e i giorni festivi)
- Fondazione Pierre Verger Galeria, Portal da Misericórdia, nº9, tienda 1, Centro Storico – Salvador – BA. Si trova tra la Praça Municipal (dove arriva l’ascensore Lacerda) e la Praça da Sé (ingresso al Pelourinho), di fronte alla chiesa della Misericordia. Fidati, è facile!
- Per arrivarci, puoi prendere qualsiasi bus diretto a “Praça da Sé” o “Baroquinha”, oppure puoi muoverti in taxi.
Conoscevi già il lavoro di Pierre Verger?
Interessantissima per scoprire un poco della cultura locale, consiglio anche il laboratorio/scuola di cucina bahiana con annesso ristorante a fianco della casa di Amado!